Questa settimana, per le nostre quattro chiacchiere, incontriamo il Direttore tecnico Maurizio Ercolani. Da sempre nella pallavolo, cerchiamo di sfruttare la sua esperienza per guardare un po’ più da vicino la società.
Dopo la lunga storia Libertas Pallavolo Orvieto e il nuovo inizio dello scorso anno con Orvieto Volley Academy, possiamo considerare questa stagione un nuovo “anno zero”? Parlaci un po’di questa collaborazione con Volley Team Orvieto….
“La lunga storia è con la pallavolo, e continua ancora, poi che si chiami Pallavolo Orvieto, Libertas Orvieto o Orvieto Volley Academy diventa un dettaglio. Ogni stagione è un po’ un anno 0 così come lo è la nuova collaborazione con l’altra società di pallavolo, era il momento giusto per iniziare a lavorare in maniera totale e senza riserve…..spero !!! Abbiamo i numeri per poter completarci a vicenda ed andare a coprire la quasi totalità dei Campionati Giovanili. A livello Tecnico si è avuta subito una sintonia totale, sia sull’organizzazione che sull’assunzione di ruoli chiave per far si che il progetto inizi e continui con il piede giusto, abbiamo attinto all’esperienza di allenatori del territorio a cui si sono aggiunti altri che sono agli inizi della propria esperienza, senza far mancare la presenza di un Tecnico Professionista di alto livello.
12 campionati, 7 allenatori e quasi 200 atleti. Numeri importanti. Un bel po’ lavoro per te?
“Tanti campionati con altrettanti atleti (quasi 200), il lavoro è possibile solo con tanta volontà di condivisione e collaborazione tra i Tecnici (devo dire che al momento tutto va alla grande) e la parte dirigenziale che ricopre un ruolo importantissimo, la consapevolezza in ognuno della bontà del progetto ci porta ad affrontare la stagione con entusiasmo”.
So che per te e per tutta la società è motivo di orgoglio avere sia il settore maschile sia quello femminile che soprattutto coprono tutte le fasce di età. Qual è la ricetta per creare una base da far crescere in tutte le categorie?
Il doppio settore è senz’altro motivo di orgoglio ma altrettanto è motivo di difficoltà doppia a reperire spazi di allenamento, quando cominci a dover far coesistere 7/8 gruppi diversi di atleti la parte logistica diventa tremendamente importante al pari di quella del reclutamento, che nel maschile risulta difficile per la concorrenza di altre discipline sportive storiche e per una mentalità all’inizio discriminante verso la pallavolo che si ritiene uno sport prettamente femminile; c’è da dire che molto spesso una volta che i ragazzi hanno provato a fare qualche allenamento poi rimangono a giocare fidelizzandosi senza più abbandonare i compagni.
Ricette non ce ne sono se non quella di trasmettere entusiasmo e valori sia ai ragazzi che ai genitori, con un approccio il più possibile Professionale e “Familiare”. Il fatto di stare sul territorio da decenni, di lavorare per e con il territorio, di identificarci nel territorio credo sia il viatico più importante per poter continuare a lavorare con profitto ed immutata dedizione.